Arrivi e ripartenze

Ho finalmente terminato Myrtil Bear! Sono molto felice del risultato. Questo piccolo orso è un misto di dolcezza ed eleganza che ora siede sul mio letto e mi saluta ogni volta che entro nella camera.

Il processo di imbottitura è meno scontato di quello che pensavo. Ho cercato di seguire le istruzioni dell’autrice, rinforzando i punti di sostegno come base del collo, panciotto, anche, e lasciando morbidi i punti di snodo (spalle e base delle gambe) per permettere una maggior mobilità. Inizialmente ho rischiato di riempire troppo punti delicati come il polso o la caviglia, dove una imbottitura eccessiva avrebbe cancellato l’eleganza di questi passaggi sottili. È stato un po’ un andare per tentativi e seguire il mio gusto personale.

Ho imparato nuove tecniche come il Duplicate Stitch per chiudere il buco tra le gambe, dove ho inserito l’imbottitura. Ho paragonato vari strumenti, come il gioco di ferri in metallo rispetto a quello il legno, e dedotto alcune lezioni importanti, come le differenze nella scorrevolezza, nel peso e nella maneggevolezza dei materiali. Sono contento dei miei strumenti, ma potrei voler costruire un nuovo orso con la tecnica del magic loop a due ferri circolari, anche per provare a minimizzare il gap che, nonostante tutti gli sforzi, si forma sempre al passaggio tra un ferro a doppia punta e l’altro.

Nel complesso, la creazione di Myrtil Bear ha costituito un’avventura avvincente, che mi ha messo alla prova, ma che mi ha anche restituito una grande soddisfazione finale. L’investimento di aspettative, ore di lavoro e qualche risorsa non del tutto economica è valso tutta la pena.

Mi sono entusiasmato, ossessionato, stupito, un po’ come ogni volta in cui affronto un’avventura ignota e sento la pulsione a raggiungere l’obiettivo finale, costi quel che costi.

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